Cosa c’è di più struggente che inviare decine e decine di curriculum vitae senza ottenere uno straccio di risposta?
Certo, il mercato italiano può essere complicato, ma un CV ben fatto può aumentare esponenzialmente le tue opportunità di ottenere l’impiego hai sempre desiderato.
A patto che sia scritto nella maniera corretta.
Andiamo allora a vedere come scrivere un curriculum vitae.
Indice
Il formato ideale per il tuo curriculum vitae
Purtroppo il curriculum universale adatto a ogni candidatura non esiste; se vuoi far colpo sui selezionatori dovrai mettere mano al tuo CV di volta in volta, aggiustandolo a seconda delle richieste del tuo futuro datore di lavoro.
I primi tempi ci vorrà un po’ di tempo, ma una volta presa la mano basteranno pochi minuti per avere un curriculum unico per ogni candidatura.
Detto questo, ecco il secondo pilastro del tuo curriculum vitae: il formato del CV. Massimo una pagina di lunghezza, il documento deve essere schematico e facile da leggere.
Anche se sei tentato da un corsivo elegante o da un carattere estroso, opta invece per un font lineare, sans serif, dimensione 11-12 punti. Per quanto riguarda le formattazioni, imposta interlinea a 1,15 e margini a 2,5 cm per lato.
Dividi il testo in paragrafi ben distinti, sfruttando l’ordine anticronologico (partendo cioè dalle esperienze più recenti).
Informazioni personali
Scontato? Forse, ma è bene ricordarlo. Le informazioni di contatto sono un elemento essenziale per essere ricontattati dai selezionatori. In questa sezione è bene inserire il tuo numero di telefono, un indirizzo email professionale (qualcosa tipo nome.cognome@mail.it) ed eventualmente il profilo LinkedIn, mentre non è necessario aggiungere né il tuo indirizzo di casa (basta la città), né la tua data di nascita.
In Italia è prassi allegare anche una foto al tuo CV, cosa che non avviene nei paesi anglofoni al fine di evitare discriminazioni. Assicurati che sia una foto professionale; niente selfie, ritagli o foto esageratamente ritoccate.
Profilo professionale
Sebbene non ancora pienamente sfruttato dai candidati italiani, il profilo professionale è una sezione centrale del tuo CV. Si tratta di una manciata di righe poste in cima al tuo curriculum, in posizione di massima visibilità, che hanno l’obiettivo di attrarre i selezionatori e assicurarsi che il documento venga letto.
Unica sezione discorsiva del tuo CV, qui puoi inserire il tuo titolo professionale, gli anni di esperienza e un paio di traguardi significativi della tua carriera, quantificando sempre i risultati raggiunti.
Per personalizzare il tuo CV al meglio, indica nel profilo il nome dell’azienda a cui invii la candidatura, dimostrando il tuo reale interesse per l’offerta di lavoro.
Esperienza lavorativa
Parla delle tue esperienze lavorative partendo dalle più recenti e focalizzati su quelle che hanno affinità con il tuo futuro impiego.
Per ogni lavoro passato, evita le lunghe digressioni e concentrarti su risultati concreti e quantificabili. I datori di lavoro sanno bene che cosa stanno cercando e non hanno bisogno di leggere un insipido elenco di mansioni.
Per essere più incisivo, sfrutta il sistema degli elenchi puntati, da quattro a sei per ogni esperienza professionale, corredati da numeri. Questo darà indicazioni concrete ai selezionatori riguardo alle tue effettive capacità.
Istruzione e formazione
La sezione dell’istruzione è inversamente proporzionale all’età e all’esperienza maturata sul campo.
Di norma, inserisci l’ultimo titolo di studio raggiunto. Se hai una laurea magistrale puoi omettere /blog/cola triennale, se hai una triennale puoi evitare di menzionare il diploma di scuola superiore e così via.
Indica sempre la data di completamento degli studi (o la previsione, nel caso gli studi siano ancora in corso), l’ateneo e il corso frequentato.
A meno che non espressamente richiesto nell’offerta di lavoro, non sarai tenuto a inserire la valutazione finale sul tuo CV, ma certamente un voto molto positivo non ti farà sfigurare.
Se hai abbandonato gli studi puoi comunque citare l’ultimo corso frequentato, ma dichiara apertamente di non aver ottenuto il diploma finale.
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Competenze professionali
Questa sezione delle competenze professionali ti permetterà di dimostrare le tue abilità. Non serve dilungarsi troppo: è sufficiente inserire un elenco equilibrato di hard e soft skills.
Cerca di dare al tuo futuro datore di lavoro ciò di cui ha bisogno, ricalcando le richieste presenti nell’offerta. Pensa sempre a come una determinata abilità possa darti lo slancio rispetto agli altri candidati e a come sfruttarla al meglio nel tuo prossimo impiego.
Includi sempre le competenze tecniche, come l’utilizzo di un software o le conoscenze di specifiche lavorazioni, lasciando però anche spazio alle abilità relazionali, organizzative e comunicative.
Sezione per corsi e certificazioni
In questa sezione addizionale, inserisci i corsi di aggiornamento o di specializzazione ottenuti in carriera. Puoi citare sia i corsi aziendali che quelli esterni, indicando il nome dell’ente che ha erogato il corso.
Lo stesso vale per le certificazioni acquisite; in questo caso, indica anche l’eventuale data di scadenza.
Lingue straniere
Le lingue straniere meritano una menzione a parte. Non dilungarti eccessivamente: indica solo la lingua parlata, il livello raggiunto (da A1 a C2) e eventuali attestazioni ufficiali.
Fai attenzione a non sovrastimare le tue competenze linguistiche, dato che di norma sono oggetto di verifica in fase di colloquio.
Hobby
Sezione opzionale, gli hobby sono un argomento abbastanza controverso per il CV. Idealmente, possono essere sfruttati da candidati di poca esperienza per dare un po’ più di consistenza al proprio curriculum, mettendo in mostra aspetti significativi della personalità.
Senza contare che possono essere sfruttati dai recruiter per aprire le danze al colloquio di lavoro.
Errori comuni da evitare
Uno degli errori più gravi è quello di inviare il curriculum vitae senza rileggere con attenzione; anche un singolo errore di battitura fa passare l’immagine di un candidato poco attento e superficiale e può mettere a rischio la tua candidatura.
Per lo stesso motivo, spendi qualche minuto a rivedere anche la formattazione: nel CV è consentito l’uso di grassetto e corsivo, ma evita le sottolineature.
Evita come la peste anche le solite frasi fatte come “atteggiamento proattivo”, “lavoro di squadra” e “grandi doti comunicative”: non aggiungono nulla al tuo valore professionale.
Allo stesso modo, stai alla larga dai classici “conoscenza del sistema operativo Windows”, “navigazione internet” e “utilizzo della mail”, che dovrebbero ormai essere un prerequisito.