Una delle attività più importanti legate alla SEO è quella relativa all’analisi ed alla scelta delle parole chiave. La keyword research è importante per l’ottimizzazione dei contenuti di un sito, ma anche per riuscire a farsi trovare dai potenziali lettori e/o dai potenziali clienti attraverso i motori di ricerca.
Ecco perché quella relativa alla keyword research altro non è che un’attività di web marketing in quanto su Internet ogni parola chiave ha un valore.
Il valore delle parole chiave
Questo valore è rappresentato ed è quantificabile dal numero di volte che su Internet chi naviga inserisce la specifica parola chiave sul motore di ricerca per cercare articoli, prodotti e servizi.
Ma come generare un ritorno economico attraverso una o più parole chiave?
Ebbene, quando con una parola chiave un sito è nelle prime posizioni per il motore di ricerca, allora occorre che, al fine di generare un ritorno economico o conseguire altri obiettivi, la pagina web di atterraggio fornisca informazioni che siano chiare, complete e perfettamente in linea con la keyword inserita nel motore di ricerca.
Per esempio, se un sito è in prima posizione con ‘prodotti tipici Lombardia’, la pagina dovrà contenere informazioni strettamente a tema e non, per esempio, informazioni generiche sui prodotti tipici italiani.
La densità delle parole chiave
La ripetizione continua, all’interno di una pagina web, di una o più parole chiave può essere penalizzante per un sito. Contrariamente a quanto si possa pensare, infatti, l’uso eccessivo ed in maniera innaturale di una o più parole chiave porta al cosiddetto ‘keyword stuffing‘.
Google, e lo stesso dicasi per gli altri motori di ricerca, penalizzano in termini di posizionamento i siti con pagine sovraccariche di parole chiave in quanto tale tecnica viene vista come una modalità scorretta finalizzata a guadagnare visibilità a scapito degli altri siti web.
I motori di ricerca odiano lo spam
I motori di ricerca odiano inoltre lo spam per una semplice e chiara ragione: sono gli utenti ad odiare i contenuti fittizi, ovverosia quelli che vengono scritti solo per acquisire posizionamento e non per dare informazioni utili a chi naviga. Ne consegue che lo spam è da evitare in quanto nel lungo come nel medio periodo non si rivelerà mai una scelta vincente.
Anche per questo, da oltre dieci anni a questa parte, Google è il motore di ricerca numero uno in quanto i suoi algoritmi sofisticati permettono di filtrare lo spam e di offrire all’utente, in base alle chiavi di ricerca, contenuti con un elevato grado di attendibilità.